AI Ethics. Pratiche e politiche (in)organiche di cura.
14 maggio, h 15-18
Aula G3 Complesso di San Marcellino, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
e online https://tinyurl.com/teamsgot25
L’etica dell’intelligenza artificiale è stata a lungo affrontata come una questione di regole da definire ex ante o di limiti da imporre a posteriori allo sviluppo tecnologico, spesso da una posizione esterna rispetto ai contesti in cui tali tecnologie prendono forma. Questa impostazione, pur utile in chiave regolativa, risulta oggi parziale di fronte a sistemi che operano in modo adattivo, che apprendono da dati socialmente situati e che interagiscono costantemente con ambienti umani. I modelli linguistici di larga scala, in particolare, mostrano come l’intelligenza artificiale non si limiti a eseguire istruzioni, ma partecipi alla generazione di significato, influenzando percezioni, decisioni e relazioni. Questi sistemi apprendono da dati situati, riflettono valori incorporati e li reimmettono negli ambienti in cui operano, contribuendo alla ridefinizione di categorie morali, ruoli attoriali e dinamiche di legittimazione.
Nel quadro di una società in cui i confini tra umano e artificiale si fanno sempre più sottili, diventa urgente interrogare la natura dei bias non solo come deviazioni tecniche da correggere, ma come segnali di tensioni epistemiche e culturali. I modelli generativi, per la loro struttura predittiva e adattiva, ripropongono e talvolta amplificano asimmetrie già presenti nei dati e nei mondi sociali da cui apprendono, agendo come mediatori nella produzione di senso e nei processi di soggettivazione.
Questa riflessione si colloca all’interno di una prospettiva che rifiuta le dicotomie tra naturale e artificiale, materiale e immateriale, hard e soft science, proponendo invece un approccio critico alla co-produzione tra tecnologie e società. L’obiettivo è comprendere le condizioni di possibilità di un’etica situata, ispirata a principi di equità e giustizia e capace di emergere dalle pratiche di convivenza con le tecnologie digitali e di orientare forme di cura, responsabilità e attenzione verso i contesti in cui questi sistemi vengono progettati, distribuiti e utilizzati
L’interesse è rivolto alle forme di coesistenza che si stanno consolidando nei territori misti della società digitale, dove l’AI non è solo infrastruttura tecnica, ma parte attiva di ecologie cognitive, affettive e politiche. In questo scenario, l’etica si configura come esercizio collettivo di lettura e riscrittura dei dispositivi che mediano l’esperienza, sollecitando una riflessione transdisciplinare che connetta pratiche, immaginari e politiche della tecnologia.
Con Edmondo Grassi, Irene Sucameli, Guglielmo Tamburrini.
Moderano Francesco Amato e Arianna Petrosino
Edmondo Grassi – Università di Roma “San Raffaele”, dipartimento di Scienze Umane e Promozione della Qualità della Vita
Irene Sucameli – Università degli Studi di Pisa, dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica – Computational Linguistics Lab
Guglielmo Tamburrini – Univesità Degli Studi di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’informazione